Creme, sieri, fondotinta trasparenti e correttori delle discromie della pelle: i prodotti da applicare prima del trucco per un make up impeccabile da sfoggiare nelle occasioni importanti!
Che il trucco faccia, se non proprio i miracoli, quantomeno dei prodigi, è cosa nota. Ma il vero segreto per un make up impeccabile è avere una pelle senza imperfezioni. Quindi forse è utile sapere che esistono anche dei prodotti specifici, da usare come base preparatoria e in combinazione con la quotidiana crema idratante, che rendono il viso liscio, levigato e uniforme: pronto per ricevere il fondotinta, la terra, il fard o semplicemente l'ombretto preferito per un risultato impeccabile.
Unica accortezza da tener sempre presente: i primer puri in molti casi presentano fra gli "ingredienti" anche del silicone ("silicone volatile", "olio siliconico non grasso"). Chi è attento all'uso di prodotti eco-compatibili, ricordi che si tratta di una sostanza assolutamente non biodegradabile. Dall'altro lato, la dottoressa Riccarda Serri, specialista in Dermatologia, presidente di Skineco , Associazione Internazionale di Ecocosmesi, spiega che, poste come assodate la sicurezza e la non tossicitità dei prodotti cosmetici di oggi, i siliconici hanno indubbiamente delle belle caratteristiche (per esempio nei filtri solari impediscono che la cute entri in contatto coi raggi UVA) e sono di certo gradevoli perché danno quella sensazione di levigatezza e morbidezza. Ma può capitare che questo film che si forma sulla pelle non permetta di vedere lo svolgimento delle normali funzionifisiologiche, cioè possono formare «una specie di "occlusiva" sull'epidermide. Per cui quello che contengono non segue le normali procedure legate alla fisiologia cutanea».
«Se i prodotti sono troppo ricchi di siliconici, diciamo dal 4% in giù va bene, al di sopra sarebbe meglio evitare, a lunga distanza i pori tendono a dilatarsi, diminuisce l'effetto di idratanti che porta alla secchezza della pelle e alla desquamazione, possono acutizzarsi le dermatiti seborroiche, possono formarsi microcisti». L'importante, ricorda la Dott.ssa Serri, è «imparare a leggere quello che si usa per la cura e la decorazione della pelle, esattamente come si impara a capire quello che si mangia!». E se oggi esistono delle valide alternative (anche chimiche, non solo botaniche) «che uniscono la eco-compatibilità, anche nel packaging, con la gradevolezza della cosmesi e che siano anche dermocompatibili, perché non stimolare l'incontro efficace e virtuoso di scienza e industria cosmetica?»
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